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Le società di capitali: il commento del Presidente Troncarelli

Il capitale si prepara a entrare nel mondo della libera professione. E’ l’ennesimo attacco che subiamo negli ultimi tempi, al quale dovremmo mettere in conto di rispondere quanto prima e con gli strumenti (pochi) di cui disponiamo.

La novità è contenuta nell’art. 10 della “Legge di Stabilità” (L. 183/11).

In realtà non si tratta di una novità vera e propria in quanto già il primo impianto della “Merloni” (L. 109/94) aveva introdotte le società di capitali (le cosidette “società di ingegneria o di professionisti”) quali alternative allo studio individuale o allo studio associato, attivo nei servizi di ingegneria (nei quali i geologi sono inclusi).

In concreto sarà possibile creare delle società di capitali (SPA e SRL) la cui maggioranza sia detenuta anche da soci non professionisti, che offriranno una pluralità e trasversalità di prestazioni professionali, come una sorta di “servizio completo chiavi in mano”.

Proponendo un paragone che ritengo calzante il rapporto tra  le società di capitali e lo studio associato tradizionale, sarebbe lo stesso che oggi intercorre tra grande distribuzione e piccolo market specializzato in alcuni articoli.

Quanto sopra, combinato con l’abolizione delle tariffe, potrebbe portare alla morte per “soffocamento” di molte piccole e medie strutture professionali, anche di lunghissima tradizione e prestigio.

Infatti agli occhi di un committente poco attento risulterebbe assolutamente preferibile una struttura societaria che offra una proposta professionale completa sotto il profilo disciplinare e aggressiva sotto quello economico, rispetto a quelle parziali e più specializzate di singoli studi  tecnici.

Il mio parere è, invece, che il mercato della libera concorrenza sia positivo per l’economia e il fruitore quando riguarda l’acquisto di un bene (il televisore in un grande magazzino, per intenderci), ma diventi assolutamente pericoloso quando vada ad investire servizi professionali, soprattutto quelli tecnici come i nostri, che interessano opere, infrastrutture, ambiente, ecc.

Non si può risparmiare in sicurezza!

Ci sono tuttavia anche aspetti positivi: intanto la nuova norma facilita molto chi vuole trasformare il proprio studio in società, consentendo un potenziamento ed una crescita più snelli; ed inoltre il passaggio da studio a società consentirebbe una maggiore trasparenza delle procedure, sia nel settore economico-tributario sia in quello di gestione del personale.

Roberto Troncarelli