Caratteri litotecnici della formazione di Monte Vaticano (MVA) nell’area urbana di Roma e rapporti con la storia tettonica e geologica
di Maurizio Lanzini
Nel volume vengono esaminati i caratteri fisico-meccanici della formazione di Monte Vaticano (MVA) sulla base di dati di laboratorio riferiti a 164 campioni indisturbati, prelevati in numerose campagne di indagini eseguite dal 1992 al 2007 in diverse zone della Città di Roma. La maggior parte delle indagini e la programmazione delle prove geotecniche di laboratorio sono state seguite e controllate direttamente dallo scrivente utilizzando i più accreditati laboratori siti in Roma e pertanto i parametri fisico-meccanici sono caratterizzati da un buon grado di omogeneità esecutiva. L’analisi delle caratteristiche fisico-meccaniche è stata sviluppata con lo scopo di valutare la variabilità statistica, sia areale che con la profondità, dei depositi pliocenici (MVA), cercando eventuali correlazioni con la storia tettonica del substrato pliocenico stesso..
La caratterizzazione geotecnica mediante prove di laboratorio
di Stefano Cianci, Fabio Garbin, Franco Ori, Massimo Parente, Maurizio Scarapazzi
La caratterizzazione geotecnica dei terreni è un aspetto determinante per la progettazione di un’opera: uno studio eseguito con competenza e professionalità riduce il rischio di insuccesso e permette, in merito alla realizzazione, un’ottimizzazione delle risorse economiche impiegate in funzione della prestazione richiesta. Tale obiettivo è raggiungibile solo se l’indagine ricade all’interno di una progettazione eseguita nel suo complesso da differenti figure professionali, a condizione che tra queste vi sia una costante sinergia ed interazione. L’esemplificazione di tale obiettivo è l’ambizioso scopo di questo testo.
Nella prima parte, curata da Fabio Garbin, Franco Ori e Maurizio Scarapazzi, sono trattati gli argomenti che definiscono la scelta di un tipo di prova rispetto ad un’altra in funzione delle necessità che una corretta progettazione richiede per poter ottenere le migliori informazioni possibili.
Nella seconda parte, curata da Stefano Cianci e Massimo Parente, viene proposta una “guida alla lettura” ed alla comprensione dei dati del certificato geotecnico di laboratorio, così come una verifica della congruenza delle informazioni in esso contenute, integrate da alcuni suggerimenti ed esempi.
La Professione del Geologo
a cura di Roberto Troncarelli, con il contributo di: Tiziana Guida, Marco Orfei, Fabrizio Vagni, Dario Tufoni, Fabio Garbin
Le mutate condizioni normative hanno determinato un radicale cambiamento nelle modalità di espletamento dell’attività professionale di geologo. Da qui nasce l’idea del presidente Troncarelli di scrivere una breve guida per orientare i geologi liberi professionisti nell’adempimento delle norme e dei regolamenti vigenti.
Rocce e sapori del Lazio – Geologia ed enogastronomia: 9 itinerari alla scoperta di una regione dai mille aspetti
La pubblicazione illustra nove itinerari geologici che interessano tutte e cinque le province laziali e attraversano, o lambiscono, una o più aree protette regionali. Gli itinerari sono stati scelti tra quelli pubblicati in passato sulla rivista dell’OGL, Professione Geologo, e arricchiti con nuovi itinerari. Il volume punta a spronare il lettore a vivere attivamente il territorio laziale, percorrendo itinerari automobilistici alla scoperta di meraviglie geologiche e di delizie eno-gastronomiche.
la copertina
la pubblicazione (prima parte)
la pubblicazione (seconda parte)
Progetto qualità – Standard metodologici e di lavoro
Con l’approvazione del Regolamento per l’Aggiornamento Professionale Continuo gli Ordini Regionali dei Geologi hanno messo a punto un metodo che operando “dal basso”, ha lo scopo di elevare la preparazione dei professionisti e quindi la qualità delle prestazioni. Tale metodo, pur avendo dei meriti, presenta però alcuni difetti, tra i quali quello di non consentire una riprova sull’effettiva maggior preparazione conseguita da chi segue convegni e corsi.
Per continuare sulla strada di un sempre più elevato livello di qualità delle prestazioni dei professionisti Geologi, agendo questa volta “dall’alto” e predisponendo, sia per i professionisti sia per gli Enti committenti, un efficiente sistema di controllo, il Consiglio dell’Ordine dei Geologi del Lazio, sull’esempio di quanto fatto opportunamente già nell’aprile 2007 dai colleghi del Consiglio dell’Ordine dei Geologi del Molise, ha deciso di mettere a punto una serie di Standard metodologici e di lavoro con lo scopo di fornire riferimenti sicuri per l’esecuzione degli studi e la redazione delle relazioni, non solo, come detto, ai propri iscritti ma anche ai vari Enti ed Amministrazioni.
La considerazione che gli standard meritano di trovare presso tutte le categorie interessate deriva dal riconosciuto interesse pubblico della professione e dal dovuto rispetto che tutti devono avere per le normative vigenti, opportunamente inserite in ciascuna delle voci. Una mirata campagna di sensibilizzazione degli Uffici Tecnici competenti può rappresentare un ulteriore vaglio che può inibire l’approvazione dei progetti nel caso in cui vengano consegnati studi geologici generici e/o poco approfonditi. Lo scopo è quello di dimostrare che lo studio geologico non deve essere un “ciclostile” richiesto dal Progettista al fine unico di far approvare la propria pratica, alcune volte da svolgere perfino alla fine della progettazione, come documento a “corredo”.
In definitiva, come detto, l’obiettivo degli standard di lavoro è quello di fornire un riferimento metodologico agli Enti competenti ed alle Commissioni esaminatrici dei progetti, e per questo saranno trasmessi a tutte le Commissioni Tecniche regionali, provinciali e ai Servizi Tecnici comunali. Agli Enti contattati sarà comunicato di tenere conto dei riferimenti forniti dagli standard nel corso delle valutazioni dei diversi progetti, informandoli inoltre che in caso di contenzioso – valutazione – vidimazione, l’Ordine dei Geologi del Lazio terrà prioritariamente conto della mancata applicazione del suddetto standard da parte del professionista.
Durante la fase di elaborazione è stato osservato che oltre al Lazio ed al Molise è in atto una sensibilizzazione verso questo argomento anche da parte di altri Ordini regionali; in particolare:
• l’Ordine dell’Emilia Romagna ha già attivato una Commissione per delineare le linee guida da concertare con la Regione in merito agli standard di lavoro in campo geologico da applicarsi nella pianificazione territoriale (dai PTCP ai PUA);
• l’Ordine della Calabria in relazione all’approvazione del D.L. n° 223/06 (Decreto Bersani) indica che l’annullamento dei minimi tariffari ha introdotto un regime di concorrenza agli incarichi professionali con offerte al massimo ribasso che comporterà, di conseguenza, scadimento nella qualità delle prestazioni e quindi sperpero di denaro pubblico. È opinione dell’Ordine in questione che la liberalizzazione nel settore delle professioni tecniche debba essere accompagnata, contemporaneamente, dall’introduzione di regole volte a salvaguardare la qualità delle prestazioni e la sicurezza delle progettazioni;
• l’Ordine del Piemonte, nella Nota Tecnica Esplicativa alla Circolare P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP (1999 – B.U.R. n. 5 del 2 febbraio 2000), ha indicato di aumentare l’oggettività dello standard di lavoro delle indagini geologiche propedeutiche agli strumenti urbanistici e diminuire la discrezionalità e/o soggettività di quanti impegnati nella redazione e nel controllo degli elaborati geologici a supporto dei P.R.G.C.;
• nel corso del periodo di pubblicazione degli standard sul sito del Lazio (www.geologilazio.org) sono stati ricevuti consigli e parole di approvazione anche da componenti e iscritti di altri Ordini quali Abruzzo, Toscana e Sicilia.
L’elaborato che si offre agli operatori è costituito da 20 standard metodologici e di lavoro che non devono essere considerati esaustivi e definitivi in quanto sarà sempre possibile aggiungere nuovi standard, mentre sarà inevitabile aggiornare quelli pubblicati in base alle novità tecniche, alle nuove esperienze e soprattutto in base alle normative che potranno essere modificate nel tempo o a quelle che si aggiungeranno alle esistenti.
Si è ritenuto opportuno far conoscere il lavoro svolto anche agli Ordini dei Geologi delle altre Regioni italiane ed inoltre agli Ordini e Collegi Professionali degli Ingegneri, Architetti, Geometri, Agronomi, Forestali e Periti Industriali.
Gli standard, che si elencano di seguito, sono il frutto della sintesi di quanto reperito da una apposita Commissione istituita dal Consiglio dell’Ordine e coordinata dal Consigliere geol. Fabio Melchiorri il quale ha svolto la maggior mole di lavoro e da vari contributi inviati da alcuni colleghi: al collega Melchiorri ed a coloro che hanno collaborato vada il ringraziamento di tutti gli iscritti.